Sono definite oggettive quelle prove di verifica di abilità, conoscenze e competenze relative ad uno o più ambiti disciplinari, costituite da una serie di quesiti, o stimoli chiusi, ciascuno dei quali è corredato da due o più risposte chiuse.
La manifestazione delle abilità, conoscenze e competenze di chi deve sostenere la prova viene, cioè, resa possibile non con la richiesta di una autonoma elaborazione delle risposte alle diverse domande, bensì attraverso l’operazione di scelta della o delle risposte ritenute esatte tra quelle offerte ad ogni quesito.
Le prove oggettive di profitto, oltre che test di acquisizione, sono denominate anche prove strutturate di conoscenza poiché presentano contestualmente strutturate (chiuse), al momento del loro impiego, sia le domande che le risposte.
La chiusura dello stimolo e della risposta consentono di determinare a priori, cioè al momento della costruzione, e perciò prima che lo strumento venga somministrato, il punteggio da assegnarsi a ciascuna domanda a seconda che la risposta risulti esatta, sbagliata o omessa.
Ne deriva che il punteggio attribuibile ad una determinata prova non potrà che essere lo stesso chiunque sia il correttore.
In tale contesto le misurazioni o le rilevazioni compiute assumono valore oggettivo.

 

Inserisci la password per vedere il contenuto